curiosità stroriche padovane  1°

ORESTE DA MOLIN


Nasce a Piove di Sacco il 19 maggio 1856 da Antonio e Chiara Carraro. Il padre, bandito al quarto anno di medicina da tutte le università dell'Impero austriaco per le sue idee mazziniane, si dedica al commercio. Constatando nel figlio una evidentissima disposizione alla pittura, lo manda alla scuola di disegno di Piove. L'adolescenza di Oreste è funestata nel '71 dalla morte della madre e alla fine del '73 da quella del padre, mentre si trova all'Accademia di Belle Arti di Venezia.

In condizioni di massima strettezza economica, prosegue gli studi. Attratto dall'arte del Morelli, va per alcuni mesi a Napoli, dove riesce a mantenersi vendendo quadri di scugnizzi e di marine. Ritornato a Venezia, termina brillantemente il corso nel '79, per cui ottiene l'assegnazione temporanea di uno studio presso la stessa Accademia.

Nell'81 partecipa all'Esposizione Nazionale di Milano con due quadri, uno umoristico "I pitori xè tuti mati" e uno malinconico "L'ultimo ricordo di famiglia": è l'inizio della sua fortunata carriera. Caratteristica costante della sua pittura è la predilezione per soggetti sociali, basti pensare ai titoli di alcuni suoi quadri: "l mal nutriti", "Scopriti: passa un ferito del lavoro", "Diurnisti a due lire", "Soli al mondo", "Scrivani pubblici", "Monte di Pietà".

Espone nelle più importanti mostre europee; ed alcuni suoi quadri hanno compratori illustri quali l'imperatore Francesco Giuseppe e il re Umberto I. Attento alla sofferenza dell'uomo ("Il regno del dolore", "Angoscia", "Caro figlio"), esalta anche gli aspetti gioiosi della vita ("El bocolo de San Marco", "Il regno della gioia", "Il giovane poeta", "Risveglio", "Cuor contento", "Mio figlio che ride").

Tratta pure, dandovi meno spazio, la materia religiosa ("Consolatrix afflictorum", "Il Cristo", "La Madonnina della Pace"). Non meno dell'arte, ama la famiglia, i cui componenti spesso figurano nei suoi quadri. E' orgoglioso dei due figli: Ettore, avvocato stimato, uno dei fondatori della Fiera Campionaria di Padova, figura eminente della Massoneria italiana; Nerina, valente pittrice di ritratti a pastello, sul tipo di Rosalba Carriera. Instancabile nel lavoro, dipinge fino alla vigilia della morte, che lo coglie improvvisamente nella sua casa di Piove di Sacco il 17 dicembre 1921.

Purtroppo, attualmente, la quasi totalità delle sue numerose opere si trovano all'estero presso pinacoteche o privati.

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